Non riesco a capire come faccia la sinistra a diffidare così tanto di un giovane anche se di idee non convenzionali alla logica di apparato e accontentarsi di una sconfitta.
La storia della sinistra con la puzza sotto il naso,autoreferenziale e dei salotti radical-chic, rappresenta come il cambiamento è percepito come un corpo estraneo alla propria idea di Politica.
Ancora oggi si indugia se alcuni temi sono di destra o di sinistra, perdendo di vista l'attenzione alle tematiche concrete che comunque interessano tutta la collettività.
Pensare di affrontare i problemi nella loro totalità, spingendosi oltre le proprie roccaforti non è di sinistra e per esclusione quindi di destra?
Questo è il limite della sinistra, attenta a guardare solamente alla propria tradizione e che nel frattempo si è dimenticata che la società e il tempo sono andati avanti, le realtà socio-economiche si sono evolute in altre maniere e che non prevedono più un Rigidismo istituzionale dell'apparato.
Si richiede un'apertura che spinge a convergere sulla risoluzione di tematiche e interessi trasversali (es. l'impresa, tema tanto caro alla destra, e i lavoratori tema tanto caro alla sinistra, invece non si coglie l'importanza che le due categorie non possono prescindere l'una dall'altra).
Credo che sia ora di cambiare, ma questo deve avvenire nelle nostre teste, e ora di finirla con le vecchie categorie politico-mentali.
Votare per una sinistra aperta e inclusiva non deve essere un atto di coraggio, ma una conseguenza normalissima dell'evoluzione politica!
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