mercoledì 27 novembre 2013

Il brindisi della Decadenza

Ogni occasione è buona per fare festa, soprattutto quando qualche testa cade dal proprio trono.
Così fu quando l'unico uomo che sconfisse due volte Berlusconi fu vittima di strani festeggiamenti per la fine del suo secondo governo.
Allora,Prodi era soprannominato dai suoi oppositori politici con il relativo proprio elettorato "Mortadella"
E quindi, per la caduta Prodi loro hanno festeggiato con "Champagne e Mortadella".(qualche onorevole in aula, altri cittadini per strada)...
Berlusconi, invece per suoi oppositori è etichettato con tanti sostantivi, ma concludendo il mio pensiero ritengo che Noi per lui dovremmo festeggiare con "Champagne e Mignotte".


martedì 26 novembre 2013

One man show

Silvio Berlusconi, indubbiamente il politico più discusso dalla sua discesa in politica.
Tante ombre si celano dietro i suoi successi, tanti sono i processi che lo vedono coinvolto, già alcune sentenze lo hanno incriminato.
Forse machiavellico, forse astuto, forse vanitoso e vizioso, di certo un "One man show", lui solo è al comando contro tutto e tutti.
Se da una parte siamo lì a criticarlo, cercando di demolirlo, dobbiamo almeno essere più intellettualmente onesti ad ammettere la sua genialità, seppure nel male della sua applicazione.
Da FI al PDL, ora di nuovo a FI, con due costole apparentemente distanti dalla sua persona, FdI e Ncd, progetti politici che si distinguono dal proprio operare perchè ormai vedono la necessità politica del paese in maniera differente.
Ma la realtà sembra quasi da romanzo giallo che la mente sia sempre quella di Berlusconi.
Mi spiego, dal PDL B. ritorna alle posizioni dure del '94 con FI, così da potere attaccare il governo facendosi la campagna elettorale d'impatto, mostrando così la propria ortodossia votata agli ideali liberali del centrodestra, con i suoi vecchi slogan, cavalli di battaglie vinte.
con la mossa della nuova FI tiene a se tutto quell'elettorato stanco di questo governo di larghe intese.
Ora spunta la nuova formazione politica il Nuovo Centro Destra guidato da Alfano, contenitore elettorale per tutti coloro che ritengono necessario questa linea moderata che guida il governo e che prende le distanze dalla persona Berlusconi e da tutti i coloro fanno parte di FI, (citazione di B. "non capite che stanno andando via i migliori"?).
Già durante l'ultima competizione elettorale era nata Fratelli d'Italia guidata dalla Meloni-La Russa & Crosetto, che si rifaceva a valori più marcatamente di destra.
Ora tutti felici e contenti a cantare sulle macerie del centrodestra, dell'esplosione di tutte le aree che animano quel lato politico.
Invece, sembra tutto un calcolo matematico delle parti politiche per potere contare su una forza integrativa di coalizione abbastanza solida che non scontenta nessuno sin dalla base dell'elettorato.
Ora a destra c'è chi può dire che non votano più per B. avendo altre due scelte di partito,...quindi l'elettorato di destra potrebbe riavere quella dignità al voto negata da berlusconi, ovviamente un'apparenza di dignità visto che l'opera illustre è stata probabilmente studuata a tavolino.
Il vecchio gioco delle Tre carte, mescolando cerca di trovare B. ma ovviamente qualsiasi carta si sceglie c'è sempre lui.
Riepilogando in valori numerici del sondaggio EMG per La7 (il trend delle altre agenzie è simile)

FI      19,6%
Ncd    5,8%
FdI      2,4%
Per un totale di 27,8% (escludendo altre liste di centro destra che andrebbero a coalizzarsi con il gigante B.)

Tirando le somme Berlusconi ha disgregato un unico soggetto per farne nascere altri due che servono allo scopo elettorale.

lunedì 25 novembre 2013

La vecchia scuola rossa

La Bandiera Rossa, l'Internazionale, la scuola comunista, sono tempi ormai lontani.
Ma il suo retaggio, la sua formazione così radicata in alcune coscienze è così forte da uscire alla luce in occasioni di rivalsa del vecchio sistema sul nuovo nascente.
Ed è così che oggi il PD rischia di pagare il prezzo di quelle reticenze post-comuniste dure a morire.
Alcuni di loro probabilmente avevano già fatto uno sforzo notevole nel passare dal vecchio PCI ai nuovi DS, per cercare di ringiovanire quelle posizioni più rigide per alcuni, più moderate per altri e comunque per stare al passo con i tempi politici.
Quindi il passaggio dai DS al PD per gli stessi forse è sembrato addirittura innaturale e forzato, ma quella era l'aria che tirava 7 anni fa e per continuare a stare sulla scena politica era un passo necessario.
La consapevolezza probabilmente era quella di continuare a operare all'interno del proprio schieramento con la mentalità della vecchia scuola.
Da ciò ne deriva un partito con alcune anime contrapposte da vecchi livori, il problema per alcuni oggi è che i vecchi democristiani stanno prendendo le redini del Pd, mentre è invece palese lo spirito costruttivo dei Ds moderati.
La dialettica all'interno di vecchie arie è completamente difforme alla necessità del momento, anche tra ex "compagni" non c'è più sintonia, perchè mentre qualcuno guarda avanti, qualcun altro gioca all'arrocco.
La paura della vecchia stagione è così evidente, che non riesce a tenere più i nervi e cade in volgari attacchi (tra l'altro neanche degni della propria persona).
Qualcuno ancora è fermo al primo simbolo
Così c'è una parte del partito che rievoca il vecchio lustro, dei bei tempi in cui si chiamavano "Compagni", cantavano insieme "Bandiera Rossa", il saluto col pugno, che riempivano le piazze, che affollavano i circoli, tempi in cui la Vecchia Scuola impartiva lezioni di politica e di comportamento politico, la stessa scuola che sapendo di  non potere governare il paese creava quella fitta rete di consenso tra i propri sostenitori, "La Base", che era sempre pronta ad occupare le piazze e non solo, al semplice comando dei propri leaders.
Lo scontro sociale di un tempo,sembra oggi rivivere all'interno del PD quei vecchi blocchi di posizioni, di dialettiche diverse, di ideologie diverse, con la sola eccezione forse non percepita, che oggi dovrebbe coesistere un nuovo modello di partito, quello democratico.
Non un modello federato di partiti, si è chiusa pure quella esperienza.
Un partito progressista che mira alle grandi riforme, sociale che mette al centro l'uomo, liberale che guarda il  mercato come quell'occasione per rendere il proprio paese una realtà produttiva di prim'ordine e che crea lavoro tramite le imprese.
Chi sta male all'interno del partito è la vecchia guardia post-comunista, coloro che soffrono per il disciolto PCI, sofferenti del tramonto DS e scontenti perchè in questo PD.
Non una sola parola rivolta al futuro, se non i soliti discorsi riciclati da qualche "comizio" tra compagni, quelli inneggianti all'importanza della struttura del partito, quelli dove si dava piena fiducia all'Apparato.
Oggi il nuovo sembra che abbia inizio dalla lotta alla Nomenclatura, la stessa che non riesce più ad affinare le armi della lotta di posizione all'interno del proprio partito e attacca con minacce quasi a richiamare i vecchi compagni alla lotta interna, metodi ormai obsoleti che hanno stancato la stessa sinistra.
Cari "compagni" con tutto il rispetto dovuto alla vostra tradizione, guardare il futuro con un progetto del tutto nuovo, accompagnato da una volontà di reale cambiamento dello status attuale richiede anche se con un pò di fatica l'allontanamento dai vecchi ricordi per un approccio che desti un minimo di interesse in più nella cultura politica che quella attuale ha distrutto con il proprio autoreferenzialismo.
Volete mantenere la vecchia scuola, e non avete capito che così si può solo perdere, non solo l'elezioni, ma il consenso della gente, la condivisione di un progetto tra la gente, renderla partecipe ad un partito aperto, che non guarda nè le tessere nè la provenienza.
Non siate ancora più del dovuto anacronistici, abbiate il coraggio di fare parte realmente del Partito Democratico, con tutti i suoi difetti, ma partecipate senza avere l'obiettivo di mantenere tutto come il vecchio.

giovedì 21 novembre 2013

La penna semplice di Castagnetti

Ho letto un articolo di Pierluigi Castagnetti, riguardava la Lega democratica, un primo intento di sdoganare le posizioni, quella della vecchia DC per portarla su posizioni più di sinistra.
Leggendolo mi sono reso conto come tanti nomi di personaggi illustri venivano elencati, da De Gasperi a Dossetti, da  Zaccagnini a Gorrieri, da Andreatta a Prodi e così via, a sciorinare nomi, nomi che hanno fatto la storia della nostra politica grazie al loro semplice contributo culturale ed intellettuale.
Uomini che vivevano di posizioni culturali prima che ideologiche, che vivevano di scambio di idee ancor prima che di trincee ideologiche.
 Allora guardandomi attorno, riflettendo sul chi oggi potesse interpretare al meglio la loro cultura mi sono sentito un pò distratto da quella sensazione di vuoto che ti prende quando sai che nessuno possa essere all'altezza.
Oggi Io spero che la battaglia del cambiamento che ho deciso di appoggiare possa un giorno essere almeno in piccola parte paragonata alla loro Grandezza.
Mi ritengo un ragazzo sveglio, libero e sognatore...e quindi ritengo di percepire che oggi nessuno sia all'altezza della loro fermezza morale e culturale, da uomo libero dico che il coraggio delle parole deve essere al momento giusto coadiuvato dalla fermezza delle proprie azioni senza calcolarne gli effetti (perchè impopolari), ...ma sogno comunque che quella vecchia Cultura Politica possa essere da esempio ai giorni nostri e concretizzarsi oggi con un vero cambiamento, così da rendere omaggio a tutti coloro che in altri tempi hanno cercato di sdoganare il vecchio sistema e farsi promotori concreti del progressismo politico, sia che siano stati politici, sia che essi siano stati elettori, per continuare a sperare che la politica possa essere davvero a servizio della propria società.
La penna di Castagnetti segue sempre un percorso semplice ma profondo, capace di suscitare forti emozioni.
Esempio di forte partecipazione politica e di spinta al Rinnovamento, non occupa più nessuno scranno parlamentare, ha dato l'esempio come la sua partecipazione alla nostra crescita politica passasse dalla coscienza della rinuncia ai luoghi di potere e continuare a contribuire con il suo libero Pensiero.
Allora grazie, perchè ancora oggi si può apprezzare quella vecchia e dotta concezione della dottrina politica che fu di un tempo, ma che ancora può aiutare a farci crescere, e darci speranza e coscienza delle nostre forze.

Pierluigi Castagnetti per Europa Quotidiano: Quei cattolici irregolari che inventarono il centrosinistra

mercoledì 20 novembre 2013

Anche i Buoni s'Incazzano

La politica non cambia, sembra non curarsi della propria gente, le indigenze sociali aumentano, e non si vede un briciolo di coraggio istituzionale per affrontare la crisi per curare la propria società.
Queste sono le condizioni socio-economiche che preludono a tristi eventi.
Un popolo, una nazione non si possono sempre tenere buoni con le continue buone promesse, stile scout.
In Italia il disaggio sociale ha dei numeri ben precisi, la povertà aumenta e con essa la disillusione che qualcosa possa cambiare...ne deriva un allontanamento dalla politica, perchè vista come un'elite che si autodifende.
Attenzione così finisce che qualcuno si fa male.
Che sia però questa volta un politico per dare un segnale forte e non accidentalmente un carabiniere come già tragicamente successo.( Ci vuole poco per capire ciò ed evitarlo)
Non capisco l'ottusagine della classe politica che si sofferma a parlare solo di leggine e di casi individuali che bloccano l'istituzione parlamentare nel suo lavoro.
Uccidendo la speranza del futuro si toglie ogni freno inibitorio alla violenza, capire di fare qualcosa di concreto forse è troppo per l'incarico che hanno al parlamento.
La crisi logora ogni brava e coscienziosa persona, è giusto chiedere come prima cosa oggi alla politica di smetterla di stuzzicare ancora con il dolce far nulla la sensibilità e la dignità che ogni cittadino possiede, pure loro possono incazzarsi...!

lunedì 18 novembre 2013

Il Gioco dei Circoli



Circoli o non circoli, questo è il vero dilemma dell'Apparato del PD che cerca in tutti i modi di arginare Matteo Renzi, ormai palesemente futuro segretario del partito, si cerca di tappare le ali precludendogli la percentuale assoluta, per ricordargli che all'interno dello stesso partito ci sono i VECCHI notabili da "rispettare".
E allora si organizza una pre-primaria all'interno dei circoli, con sistema osceno ed obsoleto, facendo votare prima i tesserati al circolo per nominare i segretari dei circoli provinciali e contestualmente votare per il candidato alla segreteria nazionale. (step 1)
Successivamente a distanza di una settimana si torna a votare per la preselezione dei candidati alla segreteria nazionale e per escludere dei quattro candidati l'ultimo posizionato,...quindi senza neanche aspettare lo spoglio tutti sanno che è Pittella (che ovviamente ha giocato al solito gioco del "mi faccio contare" x poi avanzare qualche pretesa). (step 2)
Quindi due giornate diverse per votare per la medesima cosa.Questo è il più logoro gioco di sistema per fare disincentivare le persone a prendere posizione...è il gioco post-comunista che cammina a braccetto con i volponi ex-Ppi per arginare i tesserati che voteranno RENZI.
Ma non hanno ben capito che la loro è partita già persa, ogni percentuale possa prendere Renzi è sempre più alta di quella che ha preso per le precedenti primari.
Ironizzando un pochino, RENZI avrebbe già vinto superando lo 0,9% visto che le scorse primarie secondo i tesserati non era neanche del PD (ma un corpo estraneo) tirate voi le conseguenze con le percentuali che si appresta a prendere!
Quindi basta asse anti-renzi, basta sproloquiare in TV vedi D'Alema che ancora utilizza minacce velate da vecchia "Internazionale comunista" ed ex popolari che logorano i fianchi tenendo in mano il "Rosario", basta cantare Bandiera Rossa e cercare di rimanere a galla....qua si CAMBIA VERSO!!!
Il verso lo deve cambiare il Pd e diventare veramente quel partito democratico aperto ed inclusivo di stampo americano che possa rappresentare le speranze non dei tesserati , ma di tuti coloro che vogliono veramente cambiare l'Italia.
Non parlare più di appartenenze politiche, ma di appartenere ad un progetto politico per il futuro.

Cambiate Testa prima di Cambiare Verso...il resto vi potrebbe anche piacere!!!

giovedì 14 novembre 2013

Piacersi

Nei rapporti interpersonali, ormai ci obblighiamo più frequentemente a farci piacere, così da snaturare anche la nostra stessa individualità, egoisticamente e vanitosamente anteponiamo l'Io al Noi.
Quanto invece è bello il PIACERSI, senza barriere senza conturbazioni mentali per prevalere sull'altro, invece il trionfo dell'insieme.
Piacersi è quel momento di pura socialità dove fare incontrare nel medesimo stato due individui, e tra di essi che scocca quella sintonia di intenti e di pensiero che sembra quasi dividersi tra le due persone in parti uguali.
Compartecipazione delle idee anche diverse dalle proprie trova il giusto equilibrio in qualsiasi rapporto umano che sintetizza il concetto della "condivisione".

martedì 12 novembre 2013

Uccidere il Nord-Dittatore

Annientare la dignità di un individuo è un'atrocità.
In Corea del Nord questo si ripete con tutta la popolazione che non segue la linea governativa, quella ereditiera, quella che continua a vessare la sua popolazione,quella che della malvagità ne ha fatto un modello di governo.
Corea del Nord al buio durante la notte fotografata da un satellite
Campi di rieducazione, esecuzioni in piazza,..."figli che denunciano i propri genitori per un pò di cibo, e li fanno condannare a morte senza scrupolo e senza pentimento".
Questo è il regime di Pyongyang e del suo dittatore Bambino Kim Jong-un che gioca con il potere.
Molti sono convinti che questo piccolo omuncolo e il suo stato siano ancora civili.
Il mondo non fa nulla, le  oorganizzazioni umanitarie sono convinte che bastano solo cure e un sorriso x dare un pò di dignità.
Invece, bisogna Uccidere il dittatore bambino, il resto verrà da sè....!
il dittatore Kim Jong-un 


mercoledì 6 novembre 2013

Il sogno Americano

E' proprio vero quando si identifica gli USA come la terra dei sogni?
Dove puoi realizzare tutti i tuoi progetti se ci credi e soprattutto se lavori sodo?
Una società fondata sulla multietnicità, sincretismo di culture, desiderio di farcela, e quel mix speciale di intraprendenza e speranza!
Famiglia De Blasio
Quello che non ti aspetti in Italia, pur essendo per tradizione patria dello scambio culturale e che dovrebbe essere una nazione variopinta con tutte le popolazioni e che si sono susseguite nelle varie dominazioni, siamo sempre ad ammirare l'integrazione degli altri e incapace di capire che dovrebbe per noi essere invece molto naturale.
Non è una favola ma i presupposti sono tutti quelli, con una sola differenza che spento i riflettori e risultati alla mano, alcuni sogni diventano semplicemente realtà.
Ed ecco De Blasio sul palco appena eletto sindaco di New York, con tutta la sua famiglia, scene da sit-com per noi italiani, lui unico bianco della famiglia, con la moglie, e i due figli Chiara e Dante, eh si! E' fiero di essere italiano.
L' Italo-americano De Blasio, definito populista democratico, perchè ha avuto il coraggio di parlare di cose semplici a volte banali entusiasmando la gente.
Ha avuto il coraggio di credere in quello che diceva e i newyorkesi gli hanno voluto dare fiducia!

http://www.corriere.it/esteri/13_novembre_06/exit-poll-de-blasio-eletto-sindaco-new-york-46ebc99a-4689-11e3-9b53-d1d90833aa3d.shtml

http://www.nytimes.com/2013/11/06/nyregion/de-blasio-is-elected-new-york-city-mayor.html

http://www.europaquotidiano.it/2013/11/06/il-turno-del-populista-democratico/

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2013-11-06/bill-de-blasio-re-dirigista-new-york-neo-sindaco-vince-il-71percento-voti-cosi-grande-mela-cambiera-pelle-071042.shtml?uuid=ABry9lb

martedì 5 novembre 2013

A Sinistra è ora di cambiare

Non riesco a capire come faccia la sinistra a diffidare così tanto di un giovane anche se di idee non convenzionali alla logica di apparato e accontentarsi di una sconfitta.
La storia della sinistra con la puzza sotto il naso,autoreferenziale e dei salotti radical-chic, rappresenta come il cambiamento è percepito come un corpo estraneo alla propria idea di Politica.
Ancora oggi si indugia se alcuni temi sono di destra o di sinistra, perdendo di vista l'attenzione alle tematiche concrete che comunque interessano tutta la collettività.
Pensare di affrontare i problemi nella loro totalità, spingendosi oltre le proprie roccaforti non è di sinistra e per esclusione quindi di destra?
Questo è il limite della sinistra, attenta a guardare solamente alla propria tradizione e che nel frattempo si è dimenticata che la società e il tempo sono andati avanti, le realtà socio-economiche si sono evolute in altre maniere e che non prevedono più un Rigidismo istituzionale dell'apparato.
Si richiede un'apertura che spinge a convergere sulla risoluzione di tematiche e interessi trasversali (es. l'impresa, tema tanto caro alla destra, e i lavoratori tema tanto caro alla sinistra, invece non si coglie l'importanza che le due categorie non possono prescindere l'una dall'altra).
Credo che sia ora di cambiare, ma questo deve avvenire nelle nostre teste, e ora di finirla con le vecchie categorie politico-mentali.
Votare per una sinistra aperta e inclusiva non deve essere un atto di coraggio, ma una conseguenza normalissima dell'evoluzione politica!

venerdì 1 novembre 2013

Il Cavallino

Forse non ci rendiamo conto di quanto siamo simili o comunque vicini al mondo animale.
E' vero Noi siamo quelli dotati di intelletto, della ragione,...siamo fortunati perchè  Dio ci donato la capacità del dialogo.
Forse è proprio questa la nostra disgrazia, porre davanti a tutto la ragione e un pensiero scaturito dal proprio intelletto che ci allontana da quella realtà fatta di sentimenti.
E allora, ci vuole un piccolo cavallino, agonizzante, con i suoi occhioni a farmi capire quanto la saggezza dell'uomo con la propria finta superiorità sul creato sia labile realmente dinanzi ai sentimenti.
Era disteso su un letto di paglia accudito, e voluto bene, ma vederlo in quello stato e senza potere fare nulla era disarmante, il sentirsi incapace di fare qualcosa ci riduce al nulla.
Pensi e ripensi, ma da quel momento triste tiri fuori solo una considerazione, per quanto ci consideriamo essere superiori, siamo il nulla di fronte la natura.
Avvicinato dalla madre gli odorava gli zoccoli, così come la madre cercava di farlo camminare invogliandolo a seguire il proprio galoppo, ma lui, il piccolino niente, non ce la faceva più a reggersi sulle zampe.
Senza dialogare, senza un verso, la madre infondeva nel piccolino tutto il coraggio e il suo affetto attraverso lo sguardo e profondi respiri che risuonavano sul campo.
Il cavallino alla fine non ce l'ha fatta, la madre è lì ora senza il suo piccolo.
Uno pensa, così è la natura, certo, ma trovo alquanto strano che la lezione sulla vita me la deve fare una coppia di cavalli.
La natura proprio perchè non è dotata di tutta la nostra scienza e coscienza vive forse al meglio la sfera affettiva e sentimentale. ( non so, ma sono libere considerazioni dettate da un profondo rispetto per essa)