venerdì 18 novembre 2016

Le ragioni del mio SI al referendum.

Le ragioni del mio SI al referendum.
Rispettando tutte le opinioni altrui.
Sono stanco di questa vecchia politica che si cela dietro vecchie ideologie alla difesa di una Costituzione, che in molti casi neanche è conosciuta.

Siamo figli della migliore e nel frattempo peggiore politica dei nostri padri.
La mia generazione paga il prezzo di una politica impostata in maniera autoreferenziale che cura solo i propri interessi.
Non è la riforma migliore che possa esistere, ma è una grande prima occasione per cambiare le regole della politica. Infatti in quest’ottica vedo la vecchia classe politica e non solo a giocare ai paladini della Costituzione, siamo fermi ad una gattopardiana politica.
Mio Padre è convinto che la sua generazione ha rubato le nostre gioie e questo mi basta per capire che questo referendum ha un suo motivo di esistere. Se un vecchio e osservatore della politica quale mio padre si prende le proprie responsabilità (non personali quanto  generazionali) allora ritengo che qualcosa bisogna cambiarla.
Io ho deciso di cominciare da qui, studiando successivamente quindi la riforma sentendo le ragioni del fronte del SI è quelle del NO.
Preferisco rischiare anziché il “era meglio che”.
Scelgo il SI per “provare” a cambiare tutto il “comprovato deludente” della politica che già conosco.
In generale provare a cambiare le cose è quello stimolo che mi fa accettare sfide con la speranza della giusta battaglia.
Perché in fin dei conti è tutto qui, tenersi tutto quello che abbiamo già così come è?
Oppure essere per una volta propositivi, cercando di non avere paura del cambiamento, sperando di potere dare un inizio ad una costante evoluzione ad una stagione di grande riforme.
Non viverla come arrivo, ma base per ancora più grandi Riforme, questo è il senso di quanto sia viva la nostra Costituzione e il nostro diritto, una continua evoluzione.
Non entusiasma questa riforma?

Lo capisco, ma è altresì vero che da questo primo inizio tutto potrà essere migliorato, da trent’anni si parla di riforme ma nessuno ha avuto il coraggio di andare avanti, ora Ci siamo.
Sono certo che con la vittoria del vecchio sistema sfuggirà quell’ occasione immediata di evoluzione politica, che comunque auspicavano gli stessi “Costituenti”.
Paradossalmente questa riforma è nelle nostre mani, non in chi sostiene il SI o il NO, quanto nelle mani degli “indecisi”, che all’ ultimo avranno il compito di schierarsi scegliendo.
Il dubbio dell’indecisione attanaglia coloro che nelle loro coscienze sanno di avere attraverso il voto referendario una grande responsabilità.
E allora,
“Buon voto a tutti”

#IoVotoSI       il 4 dicembre

       Giovanni 

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