mercoledì 19 febbraio 2014

Il numero UNO

Walter Zenga
Tutti da bambini sognano di essere gli attaccanti...quelli che segnano,che esultano,quei tanti che vengono segnati nella classifica marcatori....Invece è da pochi ambire a quel ruolo da vero solista che è il PORTIERE,da solo contro il pallone,da solo contro gli avversari,da solo quando la propria squadra non gira...da SOLO sempre! 90 metri di campo tutti contro di te,la pressione dell'attacco avversario,la confusione...e Tu difendi quegli ultimi centimetri di linea bianca dietro le tue spalle!Tutti vogliono segnare... Tu da SOLO devi spegnere le loro speranze! Il PORTIERE quando la squadra non incide è il confine tra pareggio o sconfitta!

lunedì 10 febbraio 2014

FOIBE per non dimenticare "Giorno del Ricordo"

La storia tristemente è scritta dai vinti.
In Italia una dell pagine più crude è stata dimenticata per molto tempo,oggi si vuole tornare a ricordarla, ma la sua memoria ancora oggi è d'imbarazzo a qualcuno.
Ad alta voce bisogna dire che il comunismo ha tacitamente nascondo quella vergogna,negandolo all'inizio,imbarazzandosi successivamente.
Ricordare è un nostro compito.
Le foibe sono cavità carsiche di origine naturale con un ingresso a strapiombo. È in quelle voragini dell'Istria che fra il 1943 e il 1947 sono gettati, vivi e morti, quasi diecimila italiani.

La prima ondata di violenza esplode subito dopo la firma dell'armistizio dell'8 settembre 1943: in Istria e in Dalmazia i partigiani slavi si vendicano contro i fascisti e gli italiani non comunisti. Torturano, massacrano, affamano e poi gettano nelle foibe circa un migliaio di persone. Li considerano 'nemici del popolo?. Ma la violenza aumenta nella primavera del 1945, quando la Jugoslavia occupa Trieste, Gorizia e l' Istria. Le truppe del Maresciallo Tito si scatenano contro gli italiani. A cadere dentro le foibe ci sono fascisti, cattolici,liberal-democratici, socialisti, uomini di chiesa, donne, anziani e bambini. Lo racconta Graziano Udovisi, l'unica vittima del terrore titino che riuscì ad uscire da una foiba. È una carneficina che testimonia l'odio politico-ideologico e la pulizia etnica voluta da Tito per eliminare dalla futura Jugoslavia i non comunisti.
filo di ferro con il quale venivano legati tra loro le vittime,cosi  una volta sparato il primo il corpo esanime portava giù con se quello dei vivi
La persecuzione prosegue fino alla primavera del 1947, fino a quando, cioè, viene fissato il confine fra l'italia e la Jugoslavia. Ma il dramma degli istriani e dei dalmati non finisce.

Nel febbraio del 1947 l'italia ratifica il trattato di pace che pone fine alla Seconda guerra mondiale: l'Istria e la Dalmazia vengono cedute alla Jugoslavia. Trecentocinquantamila persone si trasformano in esuli. Scappano dal terrore, non hanno nulla, sono bocche da sfamare che non trovano in Italia una grande accoglienza. La sinistra italiana li ignora: non suscita solidarietà chi sta fuggendo dalla Jugoslavia, da un paese comunista alleato dell'uRSS, in cui si è realizzato il sogno del socialismo reale. La vicinanza ideologica con Tito è, del resto, la ragione per cui il PCI non affronta il dramma, appena concluso, degli infoibati. Ma non è solo il PCI a lasciar cadere l'argomento nel disinteresse. Come ricorda lo storico Giovanni Sabbatucci, la stessa classe dirigente democristiana considera i profughi dalmati 'cittadini di serie B", e non approfondisce la tragedia delle foibe. I neofascisti, d'altra parte, non si mostrano particolarmente propensi a raccontare cosa avvenne alla fine della seconda guerra mondiale nei territori istriani. Fra il 1943 e il 1945 quelle terre sono state sotto l'occupazione nazista, in pratica sono state annesse al Reich tedesco.
Per quasi cinquant'anni il silenzio della storiografia e della classe politica avvolge la vicenda degli italiani uccisi nelle foibe istriane. È una ferita ancora aperta 'perché, ricorda ancora Sabbatucci, è stata ignorata per molto tempo?. Il 10 febbraio del 2005 il Parlamento italiano ha dedicato la giornata del ricordo ai morti nelle foibe. Inizia oggi l'elaborazione di una delle pagine più angoscianti della nostra storia. (tratto dal documentario La storia siamo Noi- "Le Foibe,la strage dimenticata")


La Storia Siamo Noi "Foibe - la strage Dimenticata"

Esecuzione all'ingresso di una foiba


venerdì 7 febbraio 2014

Giornata Mondiale per la lotta alle Mutilazioni genitali Femminili


Il 6 febbraio era la "Giornata internazionale della lotta alle Mutilazioni genitali femminili".
Quando il problema è serio,soprattutto tragico ma non ci riguarda da vicino,allora tutto tace o i riflettori li possiamo definire semplici candele.
Così accade che ho sperato che dessero i giusti rilievi televisivi, o sulla carta stampata,ma...!
Alcuni trafiletti, o notizie veloci!
Tanta ignoranza che andrebbe curata con la conoscenza di questa pratica barbarica che ancora oggi viene praticata in paese del terzo mondo, ma in questo mondo ci siamo anche Noi, o non sappiamo o facciamo finta di non sapere.
Ber le barbarie dovremmo essere Sempre presenti per combatterle!

sabato 1 febbraio 2014

Lettera a Don Bosco

"Padre, Maestro ed Amico"....così poche semplici parole, messe una di seguito all'altra per una canzone, esprime tutto il nostro sentimento.
Il sentimento di tutti coloro che hanno vissuto e che portano dentro di sè lo Spirito di Don Bosco, Salesiani per le nostre strade.
La Gioia, la Compagnia, la Gioventù unisce il nostro ricordo e la nostra devozione.
Il 31 gennaio di ogni anno per Noi è Festa!
Non importa quanto siamo tristi tutto il resto dell'anno, il giorno di Don Bosco è la nostra festa, Riviaviamo quel progetto tanto caro al Nostro Santo, la GIOVENTU' al centro del suo progetto Educativo.
Io di quel progetto mi sono sentito parte viva e importante.
Non dimentico il mio trascorso nell' MGS (Movimento Giovanile Salesiano) o PGS (Polisportive Giovanili Salesiane)...non dimentico Soprattutto l' ORATORIO!!!
Io animatore salesiano ho appreso di più dai Ragazzi di quanto io possa avere dato Loro, e questa non è una cosa nuova,questa è la meraviglia del volontariato!
Allora Grazie Don Bosco, per aver fatto incrociare le Nostre strade, Io ne sono rimasto Innamorato e Devoto...nel Mio quotidiano cerco di portare i tuoi insegnamenti...
...Lavoro con i Giovani, ogni giorno, ho bisogno del tuo spirito dentro che mi accompagna!

PS: non Dimentico i Canti e le Preghiere...NON dimentico il "Da mihi Animas, cetera tolle"
Un Tuo Ex Allievo
Giovanni