giovedì 23 maggio 2013

La Generazione della Legalità

A 12 anni non sapevo cosa fosse la mafia nonostante l'educazione alla legalità ricevuta dai miei genitori.
Capivo che non era una cosa giusta ma non riuscivo a dargli una dimensione reale e fisica!
Un giorno vedo i miei genitori correre davanti la Tv, al telegiornale, li seguo e vedo quelle immagini crude, guardo i volti dei miei genitori, occhi lucidi e una continua cantilena "no,..no,..no, Signore no", in quel preciso istante materializzai la mafia.
Era il 23 maggio del 1992.
Allora, iniziai a chiedere di più, perché lo avevano fatto, il perché che ha tante spiegazioni, proprio tante.
Avvertii la tristezza dei miei familiari, dei loro amici nei vari commenti che si susseguivano in quel periodo, capii che quel magistrato la lottava, la combatteva ogni giorno della sua vita la mafia, e con lui gli agenti della scorta, erano in prima linea.
Quegli stessi polizziotti formavano probabilmente una vera famiglia della lotta alla mafia con il giudice Falcone e sua moglie Francesca Morvillo.
Ero triste anche io, perché avevo capito che combattere significa anche morire, anche se ti trovi dalla parte del bene e dei giusti.
Purtroppo, un giorno mentre in campagna giocavo con i miei cugini vidi nuovamente gli adulti correre davanti alla Tv gridando di nuovo quella stessa cantilena che mi era rimasta impressa nella mente "no,...no,...no.....".
Al telegiornale di nuovo immagini di guerra.
Era morto Paolo Borsellino era il 19 luglio del 1992 c.a. Due mesi dopo il suo fraterno amico Giovanni, e con lui anche la sua scorta.
Questa volta gli adulti piangevano, in quell'occasione invece compresi meglio la crudeltà della mafia.
La tristezza ha accompagnato un popolo, quello siciliano per un'intera estate, il popolo per bene, quello della legalità.
Da lì, da quei Magistrati, da quegli agenti di scorta, da quei due attentati, Noi Siciliani ci siamo convinti che dovevamo essere più forti della mafia.
Abbiamo iniziato a rispolverare la nostra memoria, ricordando tutti quelli che hanno perso la vita prima di loro, combattendo come loro.
La nostra terra improvvisamente capii che era impregnata di memoria, di sudore e di tante vittime.
La nostra memoria cammina con le gambe di Falcone e Borsellino, guardando indietro, in ricordo dei tanti che hanno dato la loro vita: Pio La Torre, Piersanti Mattarella, Placido Rizzotto, Rocco Chinnici, Nando Dalla Chiesa,Peppino Impastato,Ninni Cassarà,Boris Giuliano,Gaetano Costa,Giuseppe Fava, don Pino Puglisi,Antonio Montinaro, Emanuela Loi, Claudio Traina, Agostino Catalano, Rocco Dicillo,Vito Schifani, e tanti altri ancora, perché  tanti sono i nostri eroi.
E andando Avanti guardando al futuro, con quella speranza e il vigore che i loro esempi e le loro battaglie possano continuare invece a camminare sulle nostre gambe.
Perché Noi Siciliani sappiamo camminare a testa alta e con molta dignità.
È molto bello vedere a distanza di parecchi anni le nuove generazioni, coloro che non erano neanche nati allora, sfilare in fiaccolata per ricordare il loro Impegno, la memoria va avanti perché questa è l'unica strada che Noi conosciamo, attraverso la Memoria i loro ideali, i loro esempi vivono nel nostro Presente.